MARGHERITA DELLA VALLE – VODAFONE

Il rettore ISFOA Libera e Privata Università di Diritto Internazionale , unitamente a tutti i componenti del Senato Accademico , intendono esprimere le proprie

congratulazioni al neo nominato amministratore delegato ad interim di Vodafone , dottoressa Margherit Della Valle che succede nel ruolo a Nick Read .  

Margherita Della Valle è esponente di una scuola manageriale italiana ben precisa . Sono i ragazzi e le ragazze che , a metà degli anni Novanta , hanno costruito una delle start up di maggiore successo della storia del capitalismo europeo: Omnitel .

Un’esperienza che ha avuto una connotazione assai particolare . Perché si è generata nel perimetro industriale , finanziario e tecnologico della Olivetti di Carlo De Benedetti e di Elserino Piol  , ma che è sempre rimasta – per una avveduta scelta della casamadre – separata e distinta rispetto alla traiettoria della più vetusta e decadente  impresa informatica .

Una start up valorizzata – fra il 1995 e il 1997, nel succedersi delle trattative fra nuovi e vecchi azionisti che entravano e uscivano da Omnitel – fra i 5.000 miliardi e i 7.500 miliardi di lire.

Margherita Della Valle – 57 anni , famiglia romana borghese , il nonno Carlo è stato un grande esploratore e uno storico presidente della Società Geografica Italiana , un marito , Alessandro , e due figli , Marco e Alberto , – si laurea nel 1988 in Bocconi a Milano nel corso ultraquantitativo di Discipline Economiche e Sociali , tesi in Economia Internazionale con Fabrizio Onida , via Sarfatti l’ha nominata Alumna del 2022 .

Lavora per quattro anni all’ufficio studi e pianificazione strategica della Montedison , dove prepara analisi macro su mercati strategici per l’agroalimentare e per la chimica e dove stima ricadute e impatti degli accordi di libero mercato che segnano i primi anni Novanta , l’abbrivio del decennio aureo della globalizzazione .

Quindi , diventa la matricola numero 25 di Omnitel . Nell’aprile del 1994 Omnitel vince la licenza Gsm . A maggio lei è assunta come unica dipendente del settore marketing .

L’amministratore delegato è Francesco Caio . In quella start up , operano Vittorio Colao e Silvio Scaglia . A Ivrea lei vive a Talponia , l’utopistica e inquietante residenza sottoterra progettata da Aimaro Isola e da Roberto Gabetti per la Olivetti , e in dieci minuti a piedi va a lavorare alla Ico di Via Jervis .

Margherita Della Valle , da allora , fra l’Italia e la Gran Bretagna , compone un profilo manageriale originale : macroeconomia , modelli quantitativi, marketing , finanza e operatività decisionale .

Una carriera che prosegue nella allora Omnitel quando la Olivetti di Roberto Colaninno la cede alla tedesca Mannesmann , che poi appunto la gira all’inglese Vodafone . E che ha due snodi essenziali . Il primo snodo è quando nel 2018 diventa direttore finanziario , una responsabilità fondamentale in un gruppo complesso e articolato come Vodafone . A designarla è Nick Read , diventato amministratore delegato dopo essere stato direttore finanziario quando il capoazienda era Vittorio Colao .

Nel Ftse 100 le donne a ricoprire quell’incarico non sono , in quel momento , più di sei . Inoltre , nessuno dei capi della finanza delle cento principali società quotate alla Borsa di Londra ha la sua formazione duttile e variegata , essendo buona norma che in quella posizione vadano , quasi , sempre professionisti della contabilità e della revisione .

Il secondo snodo della sua carriera si verifica quando, sempre con Nick Read di cui adesso ha preso il posto come amministratore delegato ad interim , assume il controllo e sviluppa gli share-services di Vodafone , che compongono il sistema nervoso di tutto il gruppo , integrando l’information technology , la finanza e i call center.

Margherita Della Valle , in qualche maniera , in una realtà come Vodafone (secondo l’annual report 2022 100mila dipendenti, ricavi da servizi pari a 38,2 miliardi di euro , Ebitda di 15,2 miliardi e una posizione finanziaria netta negativa per 41,6 miliardi di euro , su cui ha pesato l’assorbimento del debito da 18 miliardi della acquisizione di Liberty Global ,  ha svolto il ruolo di capo-macchina di una macchina gigantesca e non priva di criticità .