IN UNA ITALIA DOVE LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE SARA’ LA PRIORITA’ NEL 2023 ISFOA RIVESTRA ‘ COME DA OLTRE 35 ANNI UN RUOLO PRIMARIO

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE SARA’ LA PRIORITA’ DEI PROGRAMMI FORMATIVI DELLE ORGANIZZAZIONI NEL 2023

Affrontare i nuovi scenari post pandemici , caratterizzati da una parte da molteplici crisi che si sovrappongono e dall’altra dalla continua ed esponenziale rivoluzione tecnologica ricca di opportunità da cogliere, richiede un adeguamento delle capacità di governo delle organizzazioni e delle competenze delle persone come mai sperimentato nella storia moderna .

Apprendere alla velocità dei cambiamenti ed adeguare le competenze del mondo del lavoro alla complessità degli scenari è una sfida per il management e per i sistemi formativi .

Il 2023 è stato proclamato dalla Commissione Europea “Anno Europeo delle Competenze”, come annunciato dal presidente Ursula von der Leyen nel suo discorso sullo stato dell’Unione 2023 .

Tra gli obiettivi da porre in agenda vi sono quelli di creare contesti , nelle organizzazioni e nella società, per la formazione continua delle persone e per porre al centro le competenze necessarie per la transizione verde e digitale , per organizzare massicci interventi formativi per far fronte alla carenza di figure specializzate richieste dalle aziende , per formare il maggior numero di persone , in particolare giovani e donne che non hanno un lavoro né seguono un percorso di studio .

I finanziamenti dell’UE per questi obiettivi sono consistenti ed i principali programmi sono il Fondo Sociale Europeo Plus (Fse+) , con oltre 99 miliardi di euro da utilizzare entro il 2027 , le risorse per il dispositivo per la Ripresa e la Resilienza (PNRR) dove circa il 20% della spesa sociale è dedicato ai programmi di occupazione e competenze , il programma Digital Europe con un budget di 580 milioni di euro per lo sviluppo di competenze digitali avanzate ; Erasmus+ , con 26,2 miliardi di euro per programmi di formazione professionale , mobilità e partenariati per la cooperazione in tutta Europa .

È di queste settimana l’avvio in Italia dei programmi di formazione finanziata con il Fondo Nuove Competenze , che mette a disposizione un miliardo per la formazione dei lavoratori sulla transizione verde e digitale .

Ma come si stanno organizzando i sistemi formativi per gestire la sfida delle competenze e utilizzare al meglio gli ingenti finanziamenti messi a disposizione?

Quali i trend per il 2023?

Tutte le ricerche in corso concordano che la formazione blended , cioè una formazione ibridata tra presenza e modalità digitale , sarà la modalità prevalente di erogazione della formazione , con la dimensione digitale ormai affermata nella maggior parte delle organizzazioni .

Gli ambienti digitali a supporto dell’apprendimento , piattaforme ed app , sono sempre più caratterizzati da sistemi di intelligenza artificiale che permettono di personalizzare l’apprendimento alle caratteristiche e alle esigenze dello studente , di dare supporto 24 ore su 24 con i chat bot , di fornire feed-back in tempo reale e soprattutto di raccogliere dati per affinare continuamente e rendere più efficaci i programmi formativi .

Nelle organizzazioni più evolute , la formazione tecnica è sempre più supportata da simulatori , esperienza in Realtà Virtuale ed Aumentata .

Un altro importante trend , che coinvolge ormai tutte le medie e grandi aziende , ma anche alcune interessanti piccole realtà , è quella della costituzione o riorganizzazione di Academy Aziendali , che presentano caratteristiche inedite rispetto al passato .

Con le Academy la formazione diventa sempre più strategica , in molti casi coinvolge la filiera delle relazioni dell’impresa , si estende ai fornitori per garantire una migliore qualità del prodotto , ai clienti per coinvolgerli in una migliore fruizione del prodotto e del servizio , in molti casi coinvolge i giovani potenziali futuri collaboratori ed il territorio per incrementare la reputazione dell’impresa .

Ma la tendenza più importante , praticata da molte organizzazioni , è quella di creare delle vere e proprie scuole di formazione tecnica , per formare in autonomia quelle figure difficilmente reperibili nel mercato del lavoro .

La formazione è sempre più continua , integrata con la quotidianità del lavoro .

L’impresa moderna può essere letta come un ecosistema di apprendimento , ricco di opportunità formative , formali e informali , dove si apprende mentre si lavora , a volte con l’ausilio di dispositivi tecnologici che accompagnano l’utilizzo di nuovi strumenti , si apprende dal e con il gruppo , la cosiddetta modalità di social learning , con corsi in aula ed eLearning disseminati in questo percorso di apprendimento continuo ed evolutivo .

Nelle Academy così caratterizzate , il formatore evolve verso la figura del “learning coach”, che non eroga più lezioni , ma accompagna , orienta, supporta ogni collaboratore a muoversi tra le opportunità formative ed a comporre il suo percorso .

Il microlearning , corsi digitali di pochi minuti , si afferma come la modalità digitale prevalente , perché fruibile quando serve e dove serve , a volte anticipa o consolida la formazione in aula , a volte la sostituisce completamente .

Con questa modalità , la formazione in aula evolve , diventa sempre più breve , ma più coinvolgente ed esperienziale .

Altra tendenza è quella di riconoscere gli apprendimenti con modalità di certificazione digitale , con Open Badge , libretti formativi digitali e Blockchain .

In questa direzione si stanno avviando esperienze che coinvolgono milioni di lavoratori, come quella di Federmeccanica , che con FIM , FIOM , UIL ha lanciato MetaApprendo , piattaforma digitale con Badge e Blockchain , che sarà operativa nel 2023 e coinvolgerà 1,5 milioni di lavoratori ed il FondoForte , pensato per la formazione di oltre un milione di dipendenti del settore terziario che nel 2023 rilascerà gli Open Badge a tutti i lavoratori che utilizzeranno la formazione blended finanziata dal fondo .

Infine , tra i trend della formazione è interessante segnalare la crescente attenzione al benessere mentale , fisico e finanziario delle persone , oltre alla messa a disposizione di programmi formativi legati agli interessi della persone , come l’arte , il teatro , la musica .

TRASFORMA L’ ESPERIENZA IN LAUREA POICHE’ NELLA MODERNA SOCIETA’ SOLO CHI E’ DOTTORE VIENE VERAMENTE CONSIDERATO E VALORIZZATO

 

POTRESTI ESSERE GIA’ LAUREATO E NON SAPERLO E QUINDI AVER PERSO OPPORTUNITA’ DI CARRIERA ED AUMENTI DI STIPENDIO E SE PRESENTI UN CANDIDATO AVRAI UN IMPORTANTE RICONOSCIMENTO ECONOMICO OLTRE ALLA GRATITUDINE ETERNA DEL TUO CONOSCENTE .

                                     
La V.A.E. ( Validazione del Sapere Acquisito con l’ Esperienza ) è un dispositivo procedurale normativo avviato in Francia nel 2002 ed adottato anche da ISFOA Libera e Privata Università di Diritto Internazionale che permette a tutti coloro che hanno acquisito esperienza professionale di richiedere il rilascio di un diploma universitario .


Questo sistema di convalida dell’apprendimento non formale e informale si basa su una ampia esperienza di pratiche in materia di identificazione e riconoscimento dell’apprendimento pregresso e dell’esperienza professionale ed ha l’obiettivo di dare la possibilità a chi non possiede un titolo di studio , ma vanta esperienze professionali e competenze per ottenere un primo livello di qualifica , di accrescere il proprio livello di istruzione a livello accademico .

 

ISFOA HOCHSCHULE FÜR SOZIALWISSENSCHAFTEN UND MANAGEMENT Libera e Privata Università di Diritto Internazionale fin dalla sua costituzione avvenuta nel 1998 è caratterizzata e riconosciuta universalmente per la propria missione di Solidarietà , Sviluppo Sociale Culturale caratteristiche queste uniche che l’ hanno fatta diventare una delle più ambite e prestigiose università telematiche internazionali , possiede di conseguenza una consolidata reputazione che la qualifica come una organizzazione corretta , trasparente e veloce , soprattutto nella erogazione e destinazione dei fondi raccolti destinati ad opere di bene sia in Africa che in Italia .

  

https://www.youtube.com/watch?v=8oA1Ap0vFYw

 

 

2,7

La domanda

Secondo le stime dello scenario intermedio, nel 2022-2026 la domanda di imprese e PA, sommando la componente della sostituzione occupazionale a quella dell’espansione, riguarderà per due terzi diplomati e laureati (in tutto 2,7 milioni); a oltre 580mila lavoratori sarà richiesta almeno una qualifica professionale

  

LA FOTOGRAFIA

1,3

I nuovi assunti in 5 anni

Tra il 2022 e il 2026 lo stock occupazionale potrà crescere di circa 1,3 milioni di lavoratori, in uno scenario economico di previsione “intermedio” che già rivede la crescita del Pil per considerare gli effetti del rialzo dei prezzi energetici e del peggioramento delle condizioni finanziarie, senza incorporare ancora un eventuale blocco delle forniture di gas dalla Russia e un ulteriore inasprimento dell’inflazione

4,1

Il fabbisogno di posti

Considerando anche gli oltre 2,8 milioni di occupati che dovranno essere sostituiti per il naturale turnover, nel prossimo quinquennio il mercato del lavoro italiano potrà esprimere un fabbisogno occupazionale di 4,1 milioni di lavoratori

2,7

La domanda

Secondo le stime dello scenario intermedio, nel 2022-2026 la domanda di imprese e Pa, sommando la componente della sostituzione occupazionale a quella dell’espansione, riguarderà per due terzi diplomati e laureati (in tutto 2,7 milioni); a oltre 580mila lavoratori sarà richiesta almeno una qualifica professionale

50mila

Laureati cercasi

Nel prossimo quinquennio rischiano però di mancare oltre 50mila laureati e quasi 40mila qualificati professionali all’anno. Sul fabbisogno di laureati, che rappresenta il 31% del totale (in media 250mila unità per anno tra il 2022 e il 2026), incide soprattutto la domanda del settore pubblico, che richiederà al 68% dei dipendenti il possesso di un titolo di livello universitario, oltre 115mila in media ogni anno

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Denominazione Autorizzata dalla SEFRI Segreteria di Stato per la Formazione la Ricerca e l’ Innovazione Scuole Universitarie della Confederazione Svizzera Dipartimento Federale dell’ Economia della Formazione e della Ricerca ed Approvata dall’ Ufficio Federale del Registro di Commercio  di Berna e del Cantone Zugo