VITTORIO VALLARINO GANCIA

Il rettore ISFOA Libera e Privata Università di Diritto Internazionale , nonché co – fondatore e consigliere Club del Marketing e della Comunicazione , unitamente a tutti i componenti del Senato Accademico , intendono esprimere il proprio cordoglio alla Famiglia , ed a tutte le risorse umane del Gruppo Gancia per la scomparsa di Vittorio Vallarino Gancia  , presidente onorario .

Il re degli spumanti, così è stato definito per una vita intera Vittorio Vallarino Gancia, è morto a quasi novant’anni, nella sua abitazione di Asti, assistito dalla moglie Rosalba. 

Re degli spumanti non a caso, perché da imprenditore vitivinicolo è stato uno straordinario protagonista dell’industria italiana , guidando e portando a livelli internazionali per decenni la storica casa di vini e spumanti fondata da Carlo Gancia a metà Ottocento .

 

Qui , nelle colline astigiane , nacque lo spumante italiano , l’eterno rivale dello champagne francese , antesignano della voglia delle bollicine che poi negli anni ha conquistato sempre più importanza , ma diventando per migliaia di famiglie italiane anche il “profumo del Natale”, perché la tradizione voleva che si accompagnasse il dolce tipico delle feste – pandoro o panettone – con un bel bicchiere di spumante d’Asti .  

 

Vittorio Vallarino Gancia ha guidato l’azienda Fratelli Gancia di Canelli (Asti) fino al 1996 , quando passò il testimone per diventarne presidente onorario . 

 

Cavaliere del lavoro, è stato a lungo presidente dell’Unione italiana Vini.  

 

Della sua storia , della sua vita, non si può non ricordare quanto accaduto il 5 giugno del 1975 , quando venne sequestrato a scopo di estorsione dalle Brigate Rosse (per il riscatto fu chiesto un miliardo di lire) tra Canelli ed Acqui , nell’alessandrino, e liberato il giorno successivo , dopo un conflitto a fuoco con i carabinieri , alla cascina Spiotta di Melazzo . 

 

Un sequestro lampo , una vicenda drammatica: durante lo scontro tra brigatisti e militari dell’Arma , persero la vita un carabiniere , Giovanni D’Alfonso , e Mara Cagol , la brigatista fra i componenti del nucleo storico dell’organizzazione terroristica , moglie di Renato Curcio .

 

Da anni Vittorio Vallarino Gancia aveva lasciato il timone dell’azienda, ma ne era rimasto comunque un punto di riferimento .

 

Tra le sue ultime intuizioni il lancio, nel 2020 , in occasione dei 170 anni della società , di uno speciale Alta Langa invecchiato 170 mesi, bollicine di altà qualità «eredi dell’intuizione di Carlo Gancia , a pensare questo prodotto fu Vittorio Gancia più di 14 anni fa», come disse il presidente Alessandro Picchi , raccontando di «un’azienda che cerca di mantenere lo spirito delle origini: sperimentare, non avere paura di guardare all’estero come fece Carlo Gancia per mantenere alto il livello della qualità e con una storia straordinaria». 

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