ISFOA OSSERVATORIO : LO SCHOCK DEGLI ISTITUTI BANCARI REGIONALI AMERICANI RAPPRESENTANO UNA NUOVA MINACCIA PER IL SETTORE IMMOBILIARE CON PRESTITI IN SCADENZA NEL 2025 PER 1.500 MILIRDI DI DOLLARI CONFERMA ULTERIORE DELLA GRANDE CRISI DEL  MERCATO IMMOBILIARE IN ITALIA CHE COMPORTERA’ UNA NOTEVOLE RIDUZIONE DEI PREZZI E DELLE COMPRAVENDITE ED UN AUMENTO ESPONENZIALE DEI MUTUI E DELLE SPESE DI MANTENIMENTO CAUSATA DALLA  MAZZATA DELLA UNIONE EUROPEA PER EFFICIENTARE LE EMISSIONI

ISFOA OSSERVATORIO : LO SCHOCK DEGLI ISTITUTI BANCARI REGIONALI AMERICANI RAPPRESENTANO UNA NUOVA MINACCIA PER IL SETTORE IMMOBILIARE CON PRESTITI IN SCADENZA NEL 2025 PER 1.500 MILIRDI DI DOLLARI CONFERMA ULTERIORE DELLA GRANDE CRISI DEL MERCATO IMMOBILIARE IN ITALIA CHE COMPORTERA’ UNA NOTEVOLE RIDUZIONE DEI PREZZI E DELLE COMPRAVENDITE ED UN AUMENTO ESPONENZIALE DEI MUTUI E DELLE SPESE DI MANTENIMENTO CAUSATA DALLA MAZZATA DELLA UNIONE EUROPEA PER EFFICIENTARE LE EMISSIONI
COME PREVISTO PUNTUALMENTE DAL 2021 E’ ARRIVATA LA TEMPESTA PERFETTA COSTITUITA DA FALLIMENTI LICENZIAMENTI INFLAZIONE STRETTA DI LIQUIDITA’ AUMENTO DEL COSTO DEL DENARO GLI EFFETTI DEVASTANTI DELLA GUERRA E DELLE SANZONI

 

RIFLETTERE PENSARE MEDITARE AVERE BUON SENSO ED ESSERE RAZIONALI SONO QUALITA’ BASILARI ED INNATE CHE PERO’ VANNO SVILUPPATE E COLTIVATE CON UNA ADEGUATA FORMAZIONE ACCADEMICA

RASSEGNA STAMPA CONSIDERAZIONI RIFLESSIONI COMMENTI OSSERVAZIONI SPUNTI SCENARI E PREVISIONI

Lo shock degli istituti regionali americani nuova minaccia per il settore immobiliare

 

Per le società commercial real estate scadono nel 2025 prestiti per 1.500 miliardi $

Il real estate , lato finanziario, non se la sta passando bene , tanto negli Stati Uniti quanto in Europa .

Le quotazioni di molti reits (real estate investment trusts) sono ai minimi così come viaggia sugli stessi livelli toccati durante la pandemia e durante la grande crisi finanziaria del 2008 l’indice europeo dei titoli immobiliari (Stoxx 600 real estate).

A giudicare da questi andamenti – e da quanto il mercato immobiliare spesso in passato sia risultato un indicatore anticipatore del ciclo economico – questo settore si è portato avanti nello scontare uno scenario di deterioramento della crescita economica .

Molti investitori non si fidano della narrativa del “soft landing” e hanno alleggerito in modo consistente l’esposizione finanziaria sul comparto .

A questo dato di fondo bisogna aggiungere che sui mercati potrebbe pesare nei prossimi mesi la spada di Damocle del maxi-rifinanziamento a cui sono chiamati le società “commercial real estate” negli Stati Uniti .

Da qui al 2025 dovranno rinnovare un monte-prestiti per 1.500 miliardi di dollari, e poi ci sono altri 550 miliardi che pendono verso il 2027 .

Se il mondo fosse quello di un anno e mezzo fa non ci sarebbe nulla di problematico .

Ma il mondo è profondamente cambiato da quando la Federal Reserve ha portato nel giro di un annetto i tassi da 0 a 500 punti base dando vita alla stretta monetaria più violenta della storia .

Quindi queste società che basano il loro business sugli affitti di immobili saranno chiamate a rinegoziare i propri prestiti a tassi molto più alti rispetto a quelli che stanno pagando ora .

Se a ciò si aggiunge che , oltre alla componente costi , anche quella ricavi pare messa a dura prova a causa del crescente svuotamento degli uffici nelle grandi città statunitensi in scia al fenomeno smart working , si fa presto a capire perché il mercato sia diventato nel frattempo estremamente diffidente .

Alcune realtà dovranno farsi dei conti in casa e saranno chiamate a vendere asset per fare liquidità cosi da poter far fronte ai maggiori oneri finanziari .

Bisogna ricordare che il settore è composto da aziende che usano in modo massiccio la leva finanziaria , leva che consente di produrre interessanti profitti quando il ROI (Return on Investiment) è maggiore di 1 , ma quando questa relazione non viene più soddisfatta , perché per alcuni asset il ROI è minore di 1 , allora non c’è scelta: l’asset deve essere venduto .

Un’analisi condotta da Morgan Stanley porta a ritenere plausibile uno storno del 40% (dai massimi) dei prezzi di questi immobili .

E questo ovviamente aumenta in modo importante il rischio default.

Ci sono poi altri due fenomeni, a cascata , di potenziale preoccupazione . A partire dal crescente legame tra queste società e le banche regionali statunitensi .

Dal 2017 al 2022 – come riporta un’elaborazione di MSCI – le banche regionali sono diventate la principale fonte di finanziamento per le “commercial real estate” con una quota sul totale cresciuta dal 17% al 27% .

E si sa le banche regionali negli USA in questa fase siano alle prese con problemi di liquidità , certificati dai fallimenti di Signature , Silvergate e Silicon Valley Bank , dal salvataggio di First Republic Bank e , più in generale , dal -35% accusato a partire da Febbraio da KRE (l’Etf che le aggrega) .

Quindi per le società del real estate che hanno debiti da rinnovare con le banche regionali USA c’è un doppio tema : quello dei tassi che diventeranno più alti e quello legato al fatto che non è detto che gli istituti rinnoveranno loro il prestito .

Probabilmente rinnoveranno quelli che assorbono meno capitale, evitando quelli più rischiosi .

Morale , le aziende più indebitate rischiano il default a patto che non trovino un altro istituto a rifinanziarle . Con effetti sistemici da considerare .

L’altro grande fattore di preoccupazione riguarda l’andamento dei prestiti cartolarizzati e impacchettati nelle cosiddette CMBS (Commercial Mortgage Backed Securities) , un acronimo che a molti evoca la crisi dei mutui subprime del 2008 .

Negli ultimi due mesi il valore di questa categoria di obbligazioni (con rating BBB) è crollato del 25% .

Il settore immobiliare si è retto negli ultimi anni sull’impalcatura di tassi bassi , quando non addirittura negativi .

Il rapido dietro-front delle banche centrali – anche la BCE , seppur partita in ritardo rispetto alla FED , ha alzato i tassi , 350 punti base in nove mesi , e a Maggio dovrebbe proseguire nel percorso di strette – sta mettendo quindi a dura prova questa filiera che sarà chiamata a reggere l’onda d’urto di queste politiche monetarie aggressive finché l’inflazione non sarà sconfitta e spingerà le stesse banche centrali a tornare un po’ più morbide .

TRASFORMA L’ ESPERIENZA IN LAUREA POICHE’ NELLA MODERNA SOCIETA’ SOLO CHI E’ DOTTORE VIENE VERAMENTE CONSIDERATO E VALORIZZATO

 

POTRESTI ESSERE GIA’ LAUREATO E NON SAPERLO E QUINDI AVER PERSO OPPORTUNITA’ DI CARRIERA ED AUMENTI DI STIPENDIO E SE PRESENTI UN CANDIDATO AVRAI UN IMPORTANTE RICONOSCIMENTO ECONOMICO OLTRE ALLA GRATITUDINE ETERNA DEL TUO CONOSCENTE .


La V.A.E. ( Validazione del Sapere Acquisito con l’ Esperienza ) è un dispositivo procedurale normativo avviato in Francia nel 2002 ed adottato anche da ISFOA Libera e Privata Università di Diritto Internazionale che permette a tutti coloro che hanno acquisito esperienza professionale di richiedere il rilascio di un diploma universitario .


Questo sistema di convalida dell’apprendimento non formale e informale si basa su una ampia esperienza di pratiche in materia di identificazione e riconoscimento dell’apprendimento pregresso e dell’esperienza professionale ed ha l’obiettivo di dare la possibilità a chi non possiede un titolo di studio , ma vanta esperienze professionali e competenze per ottenere un primo livello di qualifica , di accrescere il proprio livello di istruzione a livello accademico .

 

ISFOA HOCHSCHULE FÜR SOZIALWISSENSCHAFTEN UND MANAGEMENT Libera e Privata Università di Diritto Internazionale fin dalla sua costituzione avvenuta nel 1998 è caratterizzata e riconosciuta universalmente per la propria missione di Solidarietà , Sviluppo Sociale Culturale caratteristiche queste uniche che l’ hanno fatta diventare una delle più ambite e prestigiose università telematiche internazionali , possiede di conseguenza una consolidata reputazione che la qualifica come una organizzazione corretta , trasparente e veloce , soprattutto nella erogazione e destinazione dei fondi raccolti destinati ad opere di bene sia in Africa che in Italia .

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