LA COMMISSIONE INDUSTRIA DEL PARLAMENTO EUROPEO APPROVA LA PROPOSTA DI REVISIONE DELLA DIRETTIVA EPBD GLI EDIFICI RESIDENZIALI DOVRANNO ESSERE IN CLASSE D ENTRO IL 2023 E CIO’ ACCELERA LA CRISI DEL MERCATO IMMOBILIARE IN ATTO CHE COMPORTERA’ UNA NOTEVOLE RIDUZIONE DEI PREZZI E DELLE COMPRAVENDITE ED UN AUMENTO ESPONENZIALE DEI MUTUI E DELLE SPESE DI MANTENIMENTO
COME PREVISTO PUNTUALMENTE DAL 2021 E’ ARRIVATA LA TEMPESTA PERFETTA COSTITUITA DA FALLIMENTI LICENZIAMENTI INFLAZIONE STRETTA DI LIQUIDITA’ AUMENTO DEL COSTO DEL DENARO GLI EFFETTI DEVASTANTI DELLA GUERRA E DELLE SANZONI
RIFLETTERE PENSARE MEDITARE AVERE BUON SENSO ED ESSERE RAZIONALI SONO QUALITA’ BASILARI ED INNATE CHE PERO’ VANNO SVILUPPATE E COLTIVATE CON UNA ADEGUATA FORMAZIONE ACCADEMICA
RASSEGNA STAMPA CONSIDERAZIONI RIFLESSIONI COMMENTI OSSERVAZIONI SPUNTI SCENARI E PREVISIONI
La commissione Industria del Parlamento europeo approva la proposta di revisione della direttiva Epbd Rispetto alle precedenti versioni target più ambiziosi: gli edifici residenziali dovranno essere in classe D entro il 2033
Classe energetica E entro il 2030 e classe energetica D entro il 2033 .
Il target di riqualificazione indicato per gli edifici residenziali nei prossimi anni è l’elemento più caratterizzante della proposta di revisione della direttiva europea sulle performance energetiche degli edifici (EPBD), approvata il 9 Marzo 2023 dalla Commissione Industria , Ricerca ed Energia (ITRE) del Parlamento Europeo con 49 voti favorevoli , 18 contrari e 6 astenuti .
Le nuove norme puntano a contribuire, in modo importante , alla riduzione delle emissioni e del consumo di energia in Europa .
Nel testo non si parla solo di edifici residenziali .
Quelli non residenziali e di proprietà pubblica dovranno raggiungere la classe E dal 2027 e la classe D dal 2030 .
Viene anticipato l’obbligo di realizzare edifici nuovi a zero emissioni : scatterà dal primo gennaio del 2028 .
Viene indicato un calendario molto stringente per l’installazione di impianti a energia solare sugli edifici : per quelli nuovi il termine è il 31 Dicembre del 2028 .
Ancora , dal momento di recepimento della Direttiva , scatta il divieto di utilizzare sistemi di riscaldamento alimentati a combustibili fossili (come le caldaie a gas) , sia per il nuovo che in caso di ristrutturazione .
I sistemi di riscaldamento ibridi e le caldaie certificate per funzionare con fonti rinnovabili non ricadono in questo divieto .
Tutte queste misure dovranno essere attuate attraverso piani dei Paesi membri , che terranno ovviamente conto delle peculiarità del patrimonio edilizio .
L’indicazione è di agire prioritariamente sul 15% degli edifici più energivori , che andranno così collocati nella classe energetica più bassa , la G .
In Italia si tratta di circa 1,8 milioni di edifici residenziali (sul totale di 12 milioni) .
Con uno sforzo che , secondo le stime dell’ANCE , dovrà essere addirittura superiore a quello messo in campo con il superbonus tra il 2021 e il 2022 .
Una sfida che , per Federica Brancaccio , presidente ANCE , «non si può non accogliere . Al di là della Direttiva , però , la riqualificazione del nostro patrimonio edilizio è un tema di politica industriale e deve avere un respiro ampio , devono esserci dei programmi di lunga durata . Bisognerà trovare una politica di sostegno rispetto a questi obiettivi ; ora la Direttiva sembra dare una grande apertura alla questione dei fondi».
Un lungo passaggio del testo approvato , infatti , sollecita una struttura di sostegno finanziario efficace per questi interventi che , altrimenti , rischiano di restare solo sulla carta .
Una struttura che potrebbe anche «includere la creazione di un Energy Performance Renovation Fund» , mettendo così al centro ancora una volta i fondi europei .
«La realtà italiana – spiega Gilberto Pichetto , ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica , – ha una caratteristica che la differenzia rispetto a tutta Europa dove non c’è la microproprietà italiana e il risparmio delle famiglie sull’immobile».
IN SINTESI
1
Il Calendario
Ora la palla passa alla plenaria di marzo
Dopo l’approvazione della commissione Itre, il prossimo appuntamento è quello della plenaria del Parlamento europeo, in programma dal 13 al 16 marzo. Poi, si aprirà il Trilogo, il negoziato tra Commissione, Parlamento e Consiglio Ue. Con un maggiore coinvolgimento dei paesi membri, l’attesa è che il testo cambi ancora
2
I T target
Obiettivi più elevatirispetto al passato
Rispetto alla proposta della Commissione europea, il Parlamento ha fissato dei target ancora più elevati.
Per gli edifici residenziali esistenti viene richiesta la classe energetica E dal 2030 e la classe energetica D dal 2033. Per i non residenziali la classe energetica dovrà essere la E dal 2027 e la D a partire dal 2030
3
La Mappa
In Italia molti edifici da riqualificare
Circa il 74% degli immobili italiani ha una classe energetica inferiore alla D: il 34% è in classe G, il 23,8% è in classe F e il 15,9% è in classe E. I dati, forniti dall’Enea, sono solo indicativi, perché la direttiva fissa l’obiettivo di riclassificare le classi energetiche dei paesi. Nella classe G sarà compreso il 15% degli immobili più energivori
4
Gli Altri Obiettivi
Immobili nuovi a zero emissioni
La Direttiva stabilisce che gli edifici nuovi dovranno essere a zero emissioni a partire dal 2028. Questo termine viene anticipato al 2026 per gli edifici occupati, gestiti o posseduti da soggetti pubblici. Per le costruzioni nuove è anche previsto l’obbligo di dotarsi di tecnologie solari, sempre a partire dal 2028
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La V.A.E. ( Validazione del Sapere Acquisito con l’ Esperienza ) è un dispositivo procedurale normativo avviato in Francia nel 2002 ed adottato anche da ISFOA Libera e Privata Università di Diritto Internazionale che permette a tutti coloro che hanno acquisito esperienza professionale di richiedere il rilascio di un diploma universitario .
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