Per Anna Maria Bernini l’investimento in capitale umano è la sfida , «e sarà la mia ossessione».
L’Italia ha una quota del 23,8% di giovani con un titolo di studio terziario – universitario , la media UE è del 41,2% (Eurostat) . E il mismatch ha raggiunto , in Ottobre , il 46,5% (Anpal-Unioncamere).
«Sono numeri da cambiare, e in fretta – ha sottolineato il neo ministro -. È partito il piano di orientamento nel passaggio Scuola-Università con l’erogazione di corsi a beneficio di un milione di studenti per i prossimi 4 anni . Sono in tutto 250 milioni , sono stati distribuiti i primi 50 . Per quanto riguarda poi le borse di studio , per il 2022 e il 2023 sono finanziate con 250 milioni l’anno . Con la Legge di Bilancio 2023 , appena varata , ci sono altri 150 milioni dal 2024».
Il 2023 , oltre a essere l’anno europeo delle competenze , dovrà rappresentare il decollo di tutto il PNRR Università e Ricerca, dopo il lavoro di avvio operato da Maria Cristina Messa: «A oggi il MUR – ha dichiarato il Ministro Anna Maria Bernini – ha raggiunto gli obiettivi 2022 -. Entro l’anno sono previste tre ulteriori scadenze. Le prime due riguardano gli alloggi , normativa primaria e nuovi posti , e sono praticamente fatte . Si sta chiudendo il primo bando per 7.500 posti , e a breve partirà una ulteriore iniziativa per altri 52.500 posti . L’obiettivo PNRR è ambizioso : passare dagli attuali 40mila posti letto a oltre 100mila nel 2026 . La terza scadenza 2022 è sui ricercatori . Entro il 2026 vogliamo sostenere le attività di ricerca di circa 2.100 giovani ricercatori , e i primi 700 posti sono stati messi già a bando (il target di Dicembre è almeno 300 assegni di ricerca per progetti presentati da giovani ricercatori). Prevediamo anche di finanziare con 1,355 miliardi 180 dipartimenti d’eccellenza delle università statali e non statali per i prossimi 5 anni».
Il nuovo ecosistema della ricerca potrà contare sul Fondo Italiano per la Scienza (a chiusura del primo bando sono arrivate oltre 1.900 proposte per una dote di 50 milioni – i progetti selezionati riceveranno un contributo medio di circa 1-1,5 milioni – dal 2024 i finanziamenti saranno di 250 milioni l’anno); e il Fondo Italiano per le Scienze Applicate per spingere la ricerca industriale: quest’anno ci sono 50 milioni che cresceranno fino a 250 milioni dal 2025 .
Per Anna Maria Bernini l’investimento in capitale umano è la sfida , «e sarà la mia ossessione».
Il PNRR , nella visione di Anna Maria Bernini , «è stata una scintilla , adesso dobbiamo alimentarla . Spingeremo sui Dottorati di Ricerca , che da noi sono una realtà ancora di nicchia (ma hanno tassi d’occupazione al 90,9% ) .
Con il PNRR finanziamo fino a 22.700 dottorati , 500 dedicati alle Transizioni Digitali e Ambientali , nel 2022-2025, 7.200 dedicati a Ricerca Applicata , Innovazione nella Pubblica Amministrazione , e valorizzazione del Patrimonio Culturale , e 15mila percorsi di dottorato innovativi che rispondono ai bisogni delle imprese , e cofinanziati al 50% . A oggi sono stati attivati bandi per potenziali 7.500 dottorati , e il 61,41%, vale a dire 4.606 , con borsa».
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