ISFOA CORDOGLIO – MIRO FIORDI 

Il rettore ISFOA Libera e Privata Università di Diritto Internazionale , unitamente a tutti i componenti del Senato Accademico , intendono esprimere il proprio cordoglio alla Famiglia , ed a tutte le risorse umane del Credito Valtellinese ora Crédit Agricole per la scomparsa di Miro Fiordi , già amministratore delegato e presidente dell’istituto di credito di Sondrio .

Miro Fiordi , banchiere di razza , ma con una grande sensibilità verso i temi sociali , è scomparso dopo una malattia fulminante .

Miro Fiordi era nato a Sondrio nel 1956 e da valtellinese quale era, il “ragionier” Fiordi , come orgogliosamente sottolineava di essere , aveva costruito tutta la sua carriera internamente al Credito Valtellinese: una parabola che lo aveva portato dall’ingresso da sportellista , datato 1982 , a diventarne presidente , nel 2016 , quando prendeva il testimone da Giovanni De Censi , dopo 6 anni da amministratore delegato .

In mezzo , un lungo percorso grazie al quale il piccolo Credito Valtellinese era arrivato a operare in undici regioni italiane , con oltre 500 filiali ; fino al 2018 , quando Miro Fiordi sceglieva di fare un passo indietro dopo aver realizzato un necessario aumento di capitale per mettere in sicurezza la banca , che poi anni dopo sarebbe finita nelle mire del Crédit Agricole .

Storico negli anni il suo duello con i “cugini” di Banca Popolare di Sondrio, banca concorrente in Valtellina, con cui aveva tentato più volte un approccio per creare una super-banca locale.

Miro Fiordi , uomo di grande fede ma laicamente aperto al mondo , non faceva mancare la sua vicinanza a Comunione e Liberazione .

E alla indiscutibile preparazione tecnica su temi bancari e regolatori , aveva combinato da sempre una passione per l’impegno politico e civile e all’attenzione per i problemi della società .

«Un impegno che in anni giovanili , forse pochi sanno , l’aveva spinto anche a un coinvolgimento diretto in politica , come indipendente nelle file della DC a Sondrio – ricorda Antonio Ptuelli , presidente ABI , – Miro Fiordi è stato un uomo dotato di grande fede , che sapeva essere non integralista , una figura dalle competenze economico-finanziarie preziose e segnata da una grande sensibilità verso temi civili e sociali».

Miro Fiordi , oltre ad aver ricoperto numerosi incarichi in consigli di amministrazione di banche e società finanziarie , aveva dato un importante contributo proprio in ABI , dove era apprezzato per la sua competenza e per la capacità di dialogo : lì aveva ricoperto il ruolo di componente del Comitato di Presidenza , con delega all’Educazione Finanziaria e del Comitato Esecutivo , tanto da divenirne vicepresidente .

Ma l’impegno di cui Miro Fiordi era più fiero è stato quello che gli aveva assegnato l’Arcivescovo di Milano , nominadolo presidente della Fondazione Sant’Ambrogio , struttura di gestione del Museo Diocesano del capoluogo lombardo , in Porta Ticinese.

«Ora faccio un po’ di impegnativo volontariato sociale», amava dire Miro Fiordi, che lascia la moglie e quattro figli .

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