IL BLOCCO DEI  BONUS CASA LASCIA A META’ DEL GUADO CITTADINI ED IMPRESE CON CASE DA VENDERE CONTRATTI DA REGISTRARE CANTIERI FERMI ACCELERANDO LA GRANDE CRISI DEL  MERCATO IMMOBILIARE CHE COMPORTERA’ UNA NOTEVOLE RIDUZIONE DEI PREZZI E DELLE COMPRAVENDITE ED UN AUMENTO ESPONENZIALE DEI MUTUI E DELLE SPESE DI MANTENIMENTO CAUSATA DALLA  MAZZATA DELLA UNIONE EUROPEA PER EFFICIENTARE LE EMISSIONI

IL BLOCCO DEI  BONUS CASA LASCIA A META’ DEL GUADO CITTADINI ED IMPRESE CON CASE DA VENDERE CONTRATTI DA REGISTRARE CANTIERI FERMI ACCELERANDO LA GRANDE CRISI DEL  MERCATO IMMOBILIARE CHE COMPORTERA’ UNA NOTEVOLE RIDUZIONE DEI PREZZI E DELLE COMPRAVENDITE ED UN AUMENTO ESPONENZIALE DEI MUTUI E DELLE SPESE DI MANTENIMENTO CAUSATA DALLA  MAZZATA DELLA UNIONE EUROPEA PER EFFICIENTARE LE EMISSIONI

 

 

COME PREVISTO PUNTUALMENTE DAL 2021  E’ ARRIVATA LA TEMPESTA PERFETTA COSTITUITA DA FALLIMENTI LICENZIAMENTI INFLAZIONE STRETTA DI LIQUIDITA’ AUMENTO DEL COSTO DEL DENARO GLI EFFETTI DEVASTANTI DELLA GUERRA  E DELLE SANZONI

 

RIFLETTERE PENSARE MEDITARE AVERE BUON SENSO ED ESSERE RAZIONALI SONO QUALITA’ BASILARI ED INNATE CHE PERO’ VANNO SVILUPPATE E COLTIVATE CON UNA ADEGUATA FORMAZIONE ACCADEMICA

RASSEGNA STAMPA CONSIDERAZIONI RIFLESSIONI COMMENTI OSSERVAZIONI SPUNTI SCENARI E PREVISIONI

IL BLOCCO FRENA I BONUS CASA STOP PER CALDAIE ED INFISSI IL DECRETO PUBBLICATO GIOVEDI’ NOTTE TRAVOLGE IMPRESE PROFESSIONISTI E FAMIGLIE : LA FRENATA COINVOLGE NON SOLO IL SUPERBONUS MA TUTTO IL SISTEMA DELLE AGEVOLAZIONI CASA A PARTIRE DAI PICCOLI LAVORI .

 

Ci sono le imprese che avevano pianificato la vendita di appartamenti nuovi, contando di trovare con più facilità l’acquirente (che in molti casi era, anzi, già stato individuato) puntando sullo s conto in fattura.

Ma ci sono anche lavori più piccoli, come l’installazione di caldaie, infissi, condizionatori con pompa di calore.

Ancora, ci sono i condomini che non hanno presentato la CILAS , ma hanno fatto molti altri adempimenti.

E gli acquirenti di immobili che non hanno registrato i loro contratti.

Tutti, improvvisamente, cacciati via con le cattive dal mercato della cessione dei crediti.

Il Decreto Blocca Crediti, licenziato Giovedì 16 Febbraio 2023 dal Governo e mandato nel giro di poche ore in Gazzetta Ufficiale, ha chiuso i battenti delle cessioni dei crediti e degli sconti in fattura.

L’obiettivo era quello di mettere in sicurezza i conti pubblici, dopo le indicazioni (più restrittive) di Eurostat sulle modalità di contabilizzazione delle agevolazioni.

Spegnendo il motore delle cessioni in modo così improvviso, però, molti contribuenti e imprese resteranno con il cerino in mano.

Soprattutto, perché la fase transitoria del provvedimento ha diversi aspetti critici.

Il primo riguarda i piccoli lavori in edilizia libera.

Per questi, in assenza di un’autorizzazione o di una comunicazione al Comune, la Legge prevede che i cittadini potranno mantenere la possibilità di effettuare cessione e sconto solo se, entro il 16 Febbraio, i lavori sono stati iniziati. Il problema è che, per interventi come l’installazione di infissi o caldaie, l’esecuzione dei lavori arriva in coda a un processo piuttosto lungo.

Di solito, si firma un preventivo, versando un acconto, e poi si procede al lavoro e allo sconto in fattura anche a mesi di distanza.

Chi ha effettuato i primi adempimenti senza realizzare gli interventi, è tagliato fuori.

Dovrà quindi ridiscutere il contratto, perché lo sconto in fattura non c’è più.

E, presumibilmente, anche le condizioni economiche della fornitura cambieranno perché, senza sconto, è il cliente ad accollarsi il rischio di non poter sfruttare il bonus.

Altrettanto problematica è la situazione delle imprese che stanno realizzando edifici frutto di demolizione con ricostruzione o di una ristrutturazione.

Questi lavori, fino a pochi giorni fa, potevano accedere a due bonus specifici (al 50% o al 75%-85%, a seconda dei casi), entrambi con sconto in fattura.

Il mantenimento degli sconti, però, è riservato solo ai rogiti firmati e ai preliminari già registrati al 16 febbraio.

Per il futuro, non c’è più questa opportunità: i piani di commercializzazione di questi immobili, quindi, andranno rifatti.

Ma c’è anche un caso peggiore.

Ci sono coloro che hanno sottoscritto un preliminare di acquisto prima del 16 Febbraio, pensando di avvalersi dello sconto in fattura, ma che non l’hanno ancora registrato.

Anche in questo caso, lo sconto in fattura non c’è più.

Ed è clamoroso, perché il termine per la registrazione del preliminare è, per Legge, di trenta giorni.

La perdita della chance dello sconto è tanto più grave, perché chi compra potrebbe non essere in grado di completare l’acquisto senza questi soldi.

Oppure potrebbe non aver capienza per utilizzare in proprio il bonus, ed anche in questo caso l’interesse all’acquisto potrebbe affievolirsi decisamente.

Infine, c’è il caso dei condomini che abbiano svolto la parte preliminare della pianificazione dei lavori di superbonus, ma non siano arrivati alla CILAS .

Infatti , il percorso che porta allo sconto fiscale è fatto di diverse assemblee, di preventivi delle imprese, di contatti con i tecnici.

In tutti quei palazzi nei quali le attività preparatorie non siano ancora culminate con la comunicazione di inizio lavori, si torna alla casella di partenza perché sarà impossibile ottenere la cessione.

È un dato di fatto che più i bonus hanno breve durata (quattro o cinque anni del superbonus, cinque anni del sismabonus rafforzato), meno sono i soggetti che hanno la necessaria capienza di imposte dichiarate per poterli sfruttare: per tutti gli altri, è come se l’agevolazione non esistesse.

Una situazione che il mercato non viveva più da diversi anni.

Anche prima del Decreto Rilancio, infatti, seppure in versione limitata, una possibilità di cessione del credito o di sconto in fattura era riconosciuta, con procedure che, inizialmente studiate per i soli “incapienti”, erano state in parte ampliate.

Ma anche queste facoltà sono state cancellate dal DL n. 11/2013.

A ben vedere, un effetto indiretto dello stop alle cessioni è proprio quello dell’accesso all’agevolazione: attualmente solo pochi (dichiarazioni dei redditi alla mano) se la potranno permettere.

 

TRASFORMA L’ ESPERIENZA IN LAUREA POICHE’ NELLA MODERNA SOCIETA’ SOLO CHI E’ DOTTORE VIENE VERAMENTE CONSIDERATO E VALORIZZATO

 

POTRESTI ESSERE GIA’ LAUREATO E NON SAPERLO E QUINDI AVER PERSO OPPORTUNITA’ DI CARRIERA ED AUMENTI DI STIPENDIO E SE PRESENTI UN CANDIDATO AVRAI UN IMPORTANTE RICONOSCIMENTO ECONOMICO OLTRE ALLA GRATITUDINE ETERNA DEL TUO CONOSCENTE .

                                     
La V.A.E. ( Validazione del Sapere Acquisito con l’ Esperienza ) è un dispositivo procedurale normativo avviato in Francia nel 2002 ed adottato anche da ISFOA Libera e Privata Università di Diritto Internazionale che permette a tutti coloro che hanno acquisito esperienza professionale di richiedere il rilascio di un diploma universitario .


Questo sistema di convalida dell’apprendimento non formale e informale si basa su una ampia esperienza di pratiche in materia di identificazione e riconoscimento dell’apprendimento pregresso e dell’esperienza professionale ed ha l’obiettivo di dare la possibilità a chi non possiede un titolo di studio , ma vanta esperienze professionali e competenze per ottenere un primo livello di qualifica , di accrescere il proprio livello di istruzione a livello accademico .

 

ISFOA HOCHSCHULE FÜR SOZIALWISSENSCHAFTEN UND MANAGEMENT Libera e Privata Università di Diritto Internazionale fin dalla sua costituzione avvenuta nel 1998 è caratterizzata e riconosciuta universalmente per la propria missione di Solidarietà , Sviluppo Sociale Culturale caratteristiche queste uniche che l’ hanno fatta diventare una delle più ambite e prestigiose università telematiche internazionali , possiede di conseguenza una consolidata reputazione che la qualifica come una organizzazione corretta , trasparente e veloce , soprattutto nella erogazione e destinazione dei fondi raccolti destinati ad opere di bene sia in Africa che in Italia .

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