Pasqua è il giorno della vittoria della vita,

ISFOA Libera e Privata Università di Diritto Internazionale

augura che ogni giorno

possa essere una novità di vita da scoprire

con entusiasmo, curiosità e riconoscenza.

Buona Pasqua

da

ISFOA Libera e Privata Università di Diritto Internazionale

Monastero dos Jeronimus, Lisbona (foto di Claudio Bolzani)

Come sempre accompagno gli auguri con una esecuzione all’organo.
Per questa festività si è pensato ad un brano ricco di emozioni musicali, dallo stupore della fantasia iniziale,
alla drammaticità del basso ostinato, serenità delle fughe, meditazione del recitativo e intensità del finale.

Dietrich Buxtehude – Praeludium G minor (BuxWV 149)

Carissimi Amici

la Pasqua è un momento di riflessione e di gioia, un’occasione per liberarci di tutti i nostri dubbi e ritrovare nuova fiducia.

Pasqua vuole dire ” passare oltre ” ( secondo alcuni ) o ” sacrificio e salvezza ” ( secondo altri ) o , infine ” passaggio , viaggio ” .

In tutti i casi per noi cristiani , applicata a Cristo, è il passaggio dalla vita terrena a quella del Padre , e quindi alla ” Nuova Vita ” , di conseguenza giunga a tutti il mio personale augurio affinchè ognuno possa trovare la capacità e la forza per ” passare oltre ” e credere nel nostro futuro , vera fonte di energia per noi e i nostri figli .

 

 

Perchè credere è il vero motore della nostra esistenza ; occorre credere per vivere la vita e non aspettare passivamente il momento del ritorno al Padre , credere in ciò che si vuole fare e non demordere , andare sempre oltre nel pensiero positivo della bellezza della vita , sempre e comunque senza biasimare il comportamento di chi ci circonda ma , piuttosto , cercare cosa correggere in noi .

 

 

Tanti auguri per una Pasqua serena e , dopo aver visto Papa Francesco lavare i piedi nel Giovedi Santo mi è venuta in mente una poesia che vorrei condividere in maniera universale .

 

 

Se dovessi scegliere

una reliquia della Tua Passione,

prenderei proprio quel catino

colmo d’acqua sporca.

Girare il mondo con quel recipiente

e ad ogni piede

cingermi dell’asciugatoio

e curvarmi fino a terra,

non alzando mai lo sguardo oltre il polpaccio

per non distinguere

i nemici dagli amici,

e lavare i piedi del vagabondo,

dell’ateo, del drogato,

del carcerato, dell’omicida,

di chi non mi saluta più,

di quel compagno per cui non prego più,

in silenzio,

perché tutti capiscano il tuo amore

nel mio. 

Madeleine Delbrêl

 

 

Nel clima della cena con i discepoli affiorano al nostro ricordo le parole dette e quelle non dette, i gesti simbolici, sentimenti espressi ai quali la Santa festività pasquale ci invita a ripensare lasciandoli risuonare nella profondità del nostro animo!

L’amore di Gesù accompagna Giuda dentro la sua notte e conduce Pietro fino al canto del gallo: Giuda resta prigioniero delle tenebre e Pietro arriverà all’alba in riva al lago col Risorto, conscio dell’importanza di essere amato e di amare con fiducia ed abbandono.

Ci siamo sentiti vicini al pensiero di Pietro tutte le volte in cui anche noi abbiamo avuto consapevolezza di aver smarrito o rinnegato, seppur temporaneamente, i nostri sentimenti.

Quante volte il nostro piccolo cuore, come quello di Pietro, ha rifiutato l’amore, la concordia e il perdono, ritrovandoci così come Giuda e Pietro fuori dalla logica della gratuità, dell’amore dato e del sentimento condiviso, incapaci di aprirci con slancio verso i nostri cari e il prossimo!

Consapevoli delle nostre fragilità, meditiamo allora, come Pietro, sulla volontà di conserva-re la nostra fedeltà al Salvatore, ai nostri cari, al popolo di Dio e a tutte le persone che attendono l’annuncio di questo amore che apre le porte alla gloria di Dio. Che lo Spirito Santo discenda in noi, sia pace in Terra!

Santa Pasqua di Resurrezione: Anno Domini MMXXIII

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